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Cecilia Martino presenta il saggio “Che cos’è poesia? Spunti di vista per abitare poeticamente il mondo”

  • Immagine del redattore: Cecilia Martino
    Cecilia Martino
  • 10 dic
  • Tempo di lettura: 2 min

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Cecilia Martino presenta un’opera intensa e profonda in cui si invita il lettore a un ritorno alle origini dell’essere, e a una riscoperta del linguaggio come strumento di cura e come atto di presenza. Attraverso riflessioni intime, richiami alla filosofia, alla pratica dello yoga, all’alchimia, alla spiritualità e alla tradizione poetica, l’autrice restituisce alla parola poetica la sua natura più autentica: quella di risvegliare le coscienze e di trasformare il modo in cui abitiamo il mondo. Il libro verrà presentato a Roma il 14 dicembre alle ore 19:00 presso il caffè letterario Mangiaparole e, a seguire, in altre città italiane come Ancona, Bologna, L’Aquila, Bari, Lucca e Torino.


«La poesia si nutre di un paradosso ontologico perché è dare voce all’indicibile; in fondo il poeta prova a dire l’indicibile perché si apre al mistero che è il mistero della vita, e in quello stato di grazia nel quale rientra in comunione con la sua propria più intima essenza, sente che ha qualcosa da dire ma a volte non trova le parole, le parole trovano lui e diventano poesie, accadono»

“Che cos’è poesia? Spunti di vista per abitare poeticamente il mondo” di Cecilia Martino è una riflessione sulla dimensione poetica come modalità di esistenza, e di contatto privilegiato con l’anima e con il mistero della vita. È un’opera che trae linfa da anni di scrittura, di viaggi e di meditazioni, nata dal terreno fertile del blog dell’autrice ilmestieredeldare; è un percorso attraverso parole, mitologie, filosofie e pratiche interiori, in cui fare poesia si afferma come gesto di presenza, compassione e libertà.


L’autrice ci riporta allo stato originario delle cose, suggerendoci come la poesia diventi la chiave per abitare il mondo in accordo con la parte più sensibile e autentica di noi stessi. La poesia, quindi, lontana dall’essere indentificata solo come un genere letterario tra tanti, ha piuttosto a che fare con le corde più intime del nostro essere, con la nostra appartenenza al ritmo organico e spirituale dell’Universo.


Il testo è costruito come un dialogo vivo tra autrice e lettore, intessuto di domande che aprono varchi invece di chiuderli, e popolato da figure che hanno segnato il cammino poetico e spirituale dell’autrice – da Martin Heidegger ad Alda Merini, da Rainer Maria Rilke a Ralph Waldo Emerson. Ogni capitolo diventa un invito a lasciare andare il letteralismo e la «dittatura monologica del logos», per entrare nella regione simbolica e intuitiva dove il linguaggio poetico crea visioni e mondi, e alla parola viene restituita la sua funzione più intima: aprire spazi di senso, riportare all’essenza, esprimere l’inesprimibile e far vibrare ciò che vive sotto la superficie del visibile.


“Che cos’è poesia? Spunti di vista per abitare poeticamente il mondo” ci offre preziosi lampi di consapevolezza esplorando la poesia – materia vivente – come stato dell’essere, come etica del quotidiano e come pratica trasformativa; è un’opera inclusiva, rivoluzionaria e risanatrice, accessibile a chiunque senta il bisogno di tornare all’origine di sé.


 
 
 

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